Non è ancora finito il botta e risposta a distanza tra Romano Prodi e la Premier Giorgia Meloni. Ulteriore replica dopo i commenti da Atreju.
L’attacco di Romano Prodi alla Premier Giorgia Meloni sul suo “obbedire” agli USA, la replica della Presidente del Consiglio da Atreju e un nuovo round riavviato dal professore. Non si placa il botta e risposta tra i due protagonisti politici e Prodi, proprio in queste ore, ha commentato di nuovo la sua posizione rispetto alla leader di Fratelli d’Italia e del Paese.
Prodi, l’ipotetico piano sul ritorno
Nelle scorse si è parlato di un possibile “piano” di Romano Prodi per quanto concerne il ritorno in politica e non solo. Al Corriere della Sera, il professore ha spiegato: “Intorno a me non ruota nulla. Non ho un dialogo sistemico con nessuno da molto tempo. Mi limito a scrivere quello che penso, e continuerò a farlo, questo sì. Ma non c’entra col ruolo che mi si attribuisce. Non sono più determinante”, ha precisato.
“[…] Quanto all’idea di un partito cattolico di cui sarei il mallevadore o il regista, non appartiene alla mia cultura politica. Sono cattolico ma la costruzione di un partito cattolico a mio avviso è impossibile, e direi velleitaria. La mia ambizione è sempre stata quella di unire riformismi diversi, cattolico, liberale, socialista. Dunque, l’opposto di quello che mi è stato attribuito. Ci riuscii ai miei tempi ma oggi non è mio compito, spetta ad altri. Non sono il burattinaio di nulla“, ha precisato Prodi.
L’affondo alla Premier Meloni
Nei virgolettati ripresi dal Corriere della Sera, Prodi ha sganciato poi l’ennesimo affondo alla Meloni a seguito della replica della Premier da Atreju.
“Questa destra è più insidiosa di quella guidata da Silvio Berlusconi. Quanto abbiamo ascoltato alla festa di Atreju dice che Fratelli d’Italia si rifà a radici estremistiche e verbalmente violente”, ha deetto Prodi. “Ritengo l’attacco personale che Giorgia Meloni mi ha riservato un segno di grande debolezza e insicurezza”.
Riguardo alle parole sul fatto che la Meloni “obbedisca” agli USA, il professore ha rincarato la dose confermando il concetto: “Quanto ho detto è un semplice indizio politico. Possiamo fare anche l’esame analitico, se si vuole. Ribadisco, Meloni è obbediente. Lo è stata prima con Joe Biden e poi con Donald Trump. Questi sono fatti. È chiaro che essendo ubbidiente è apprezzata. Ed è stata ubbidiente prima con Viktor Orbán, poi con Ursula von der Leyen”.
Infine un commento generico sul Governo definito “stabile” ma “al prezzo dell’immobilismo. Stabilità e unità sono state pagate con una legge finanziaria di piccole concessioni, e con l’assenza totale di riforme. E questo perché nella coalizione esistono tensioni molto forti […]”, ha concluso Prodi.